Scrivere Salva, lettere d’amore dal carcere.

Un incontro suggestivo, poetico, romantico, intenso.
Giovedì 7 luglio, alle ore 18, nel cortile del Palazzo Martinetti a Chieti (via Cesare De Lollis, 10), l’associazione e Rivista Voci di Dentro, in collaborazione con la Libreria De Luca, presentano: Scrivere Salva, lettere d’amore dal carcere.

Incontro e reading con Tonino Di Toro
Introducono: Francesco Lo Piccolo e Antonella La Morgia (Voci di dentro)
Con: Rudy De Cesaris (letture), Giuseppe De Pasqua (Editore Nuova Gutemberg)

Un viaggio nell’epistolario carcerario ci porta a confrontarci con un genere, quello della lettera e in particolare della lettera d’amore, che pur sopravvive nell’ormai valicata frontiera della corrispondenza digitale (mail) e della conversazione e messaggistica social. Davvero sopravvive? Se il carcere è un luogo, anzi un non-luogo lontano dal mondo (e da noi), è proprio qui che troviamo gli amabili resti di uno scrivere che ormai – si deve ammettere – appartiene più al lontano passato che al nostro presente, avendone smarrito proprio noi per primi anche gli strumenti, che invece sono per chi è in cella tra gli oggetti ammessi e che possono entrarvi: carta, penna, e tempo, tanto tempo per dare forma ai pensieri, nell’ozio spesso vuoto e avvilente della detenzione.

Ecco allora un viaggio per ritrovare le parole di un genere amato da artisti, scrittori, personaggi storici. Un genere che ha rappresentato sempre un’importante fonte di conoscenza e documentazione di fatti, eventi, uomini illustri.

Stavolta il viaggio letterario ci porta però a conoscere qualcosa del già poco che sappiamo del carcere, della vita dei ristretti:sentimenti,ricordi, immagini, desideri e rimpianti. Cosa scrivono i detenuti? A chi indirizzano le loro lettere?

Tra curiosità e commozione, si è trasportati in un universo di oggetti amati: non solo persone, ma anche animali, e poi beni, valori e vissuti che mancano. Forse troppo e in alcuni casi come diritti negati, malgrado la pena e purtroppo nell’applicazione di questa, non sempre secondo la Costituzione.

Ci sono la scuola, per esempio, o l’affetto dei figli, genitori anziani, mogli, compagni e compagne di vita. E ancora, il proprio paese, la casa. Naturalmente, ma non banalmente, la libertà.

Il libro, Lettere d’amore dal carcere (Ed. Nuova Gutemberg) consegna al mondo di fuori un vasto repertorio epistolare, e raccoglie testi dei reclusi che in diversi anni hanno partecipato all’omonimo concorso nazionale bandito dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria ideato da Tonino Di Toro, che ha curato anche questa selezione di lettere.Il libro ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica per l’alto valore sociale.

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