Non parliamo di una classifica ufficiale, di quelle che si trovano sul web, è la nostra classifica. Quella dei titoli maggiormente venduti o che hanno preso un posto speciale nel cuore dei lettori. Avremo il piacere di aggiornarla di tanto in tanto per vedere in questa bellissima lotta tra saggi, romanzi, thriller e classici, chi la spunterà.
Dove cadono le comete – Vito Di Battista
Abruzzo, 1938. Un paese della costa dei trabocchi, a trecento gradini sul mare. Emma è una ragazza “due volte svergognata”, con mani e occhi carichi di una qualche capacità oscura. Partorisce un bambino nella stalla dove vive da quando è stata rinnegata dalla famiglia, ma sa che non può tenerlo con sé. All’ufficio anagrafe lavora invece Olimpo, che non è diventato calzolaio come tutti i maschi di casa sua, ma volendo fare il poeta ha preferito lavorare lì per guadagnarsi il pane. È lui che dà il nome al figlio di Emma prima che venga portato in un convento. Olimpo è sposato con Anita, l’unica donna bionda di tutto il paese e più grande di lui di dieci anni, che ha perso il braccio sinistro in un incidente. Sono appena diventati genitori per la seconda volta di una bambina, Bianca. Ma Anita sta ancora svezzando il primo figlio e non ha abbastanza latte per entrambe le creature; per questo Olimpo chiede a Emma di andare a vivere con loro e prendersi cura di Bianca. Anita non farà mai mistero di disdegnare la presenza di Emma, mentre Bianca crescerà con due madri, sentendo che forse nessuna le appartiene fino in fondo. Tutto questo è solo l’inizio di una saga familiare che si fa racconto corale di un intero paese, dove storie private dal sapore antico si intrecciano alla grande Storia, dall’occupazione durante la Seconda guerra mondiale e gli scontri sulla linea Gustav alla rinascita negli anni Sessanta.
Verrà l’alba, starai bene – Gianluca Gotto
Cosa succede quando il dolore è troppo? Qualcuno ci sprofonda dentro, altri si arrendono, c’è chi chiede aiuto, chi tenta di affrontarlo. Veronica, invece, sceglie di lasciare tutto e tutti per ricominciare una nuova vita dall’altra parte del mondo. Spinta dalla necessità di darsi sempre da fare, così da non sentire né ricordare, riesce a costruirsi da zero una carriera di successo, che le permette di vivere in una delle zone più trendy di Melbourne ed essere vista come una donna di trent’anni indipendente, in splendida forma, realizzata. Una workaholic, sì, ma brillante e impeccabile. Eppure, quando la porta del suo appartamento si chiude e si ritrova intrappolata nel silenzio della sua solitudine, il dolore del passato riemerge con prepotenza e l’unico modo che lei conosce per gestirlo è attraverso un controllo maniacale di ogni aspetto della sua vita, dall’attività fisica all’alimentazione al lavoro, fino a ogni minuscolo gesto quotidiano. Proprio quando lo stress e le sue ossessioni la spingono sull’orlo di una crisi autodistruttiva, un evento inatteso la costringe prima a fermarsi e poi a cercare l’ennesima fuga da se stessa. Ma è proprio a causa di questo tentativo maldestro e disperato che il destino la porterà in una terra lontana, dove l’incontro con un’altra anima smarrita come la sua segnerà l’inizio di un percorso per affrontare il proprio dolore e rinascere.
Sangue Marcio – Antonio Manzini
Pietro e Massimo sono due bambini privilegiati. La loro è una famiglia facoltosa e hanno tutto quello che si può desiderare: una villa con piscina, un campo da tennis privato, i primi videogiochi. Un’infanzia felice, sospesa in un sogno borghese. Finché, un giorno d’autunno del 1976, il mondo crolla. La polizia irrompe in casa e il padre viene arrestato. I giornali, pochi giorni dopo, lo ribattezzeranno “il mostro delle Cinque Terre”. Quasi trent’anni più tardi, i due fratelli non potrebbero essere più diversi. Pietro è cresciuto in un istituto a Torino ed è diventato un cronista di nera. Massimo, affidato a uno zio, è un commissario di polizia. A unirli di nuovo è una scia di delitti, firmati da un serial killer spietato. Il tempo li ha cambiati. Massimo, un ragazzino impulsivo che metteva tutti in riga con il suo motto «Vatti a nascondere in Tibet» oggi è un uomo svuotato, con troppe ombre e troppi Martini in corpo. Pietro ha un carattere introverso, incapace di lasciarsi accostare dagli altri. Ma il passato non si dimentica. E così, mentre il killer continua a colpire, i due fratelli si riavvicinano, tanto da ritrovarsi ad affrontare una resa dei conti, indietro fino al giorno in cui è crollato il mondo. “Sangue marcio” è un romanzo magnetico che scava nella psicologia dei personaggi, costringendo il lettore a confrontarsi con il lato oscuro dell’essere umano. È l’esordio di Antonio Manzini, pubblicato vent’anni fa che torna finalmente in libreria.
La curva dell’oblio – Gian Andrea Cerone
All’inizio di un gennaio milanese in cui c’è aria di neve, una segnalazione anonima porta al ritrovamento di un uomo ucciso in una mansarda in zona Lambrate: indossa una maschera da medico della peste e apparentemente è morto dissanguato; intorno al suo corpo sono appese sacche piene del suo stesso sangue. Il commissario Mandelli e l’ispettore Casalegno capiscono subito di trovarsi di fronte a un’efferatezza destinata a seminare altre vittime, e a un killer che vuole attirare l’attenzione lasciando una firma: la foto in bianco e nero di una rara specie di rosa. Tutta la squadra della UACV, l’Unità di Analisi del Crimine Violento, si attiva per seguire questa pista. Ma Mandelli è costretto a lasciare l’operatività delle indagini a Caterina Dei Cas, l’ombrosa poliziotta valtellinese fidanzata di Casalegno che è ormai al settimo mese di gravidanza. Lui e Casalegno, infatti, vengono chiamati dai superiori a occuparsi di un vecchio caso in Val di Fassa: un senatore molto potente pretende che sia fatta chiarezza sulla morte di suo figlio, avvenuta dieci anni prima e archiviata come accidentale, in un periodo in cui la valle era infestata da misteriosi delitti rituali…
Le due indagini corrono parallele e Mandelli si troverà a combattere pericoli spettrali e altri fin troppo concreti, mentre cercherà di dipanare la matassa del passato liberandola dalla legge implacabile dell’oblio.
Quel posto che chiami casa – Enrico Galiano
Vera non è mai stata sola. Da quando è bambina, una voce l’accompagna ovunque: la sveglia di notte, la incalza, la consola. È la voce di suo fratello Cè, morto quando lei aveva quattro anni. È una voce ironica e tagliente, capace di regalarle pensieri stravaganti come: «Non esiste un sinonimo di sinonimo» o «La neve è la prova che non hai bisogno di urlare per farti vedere». Ma è anche un giudice severo, che la mette alle strette con una semplice domanda: «Sei davvero Vera?». Ma chi era Cè? Per i genitori è stato il figlio perfetto, e Vera ha vissuto ogni giorno nella sua ombra. Ogni scelta è un confronto impossibile, persino quella di studiare giurisprudenza: Vera lo fa per sé stessa o per inseguire un fantasma? Per fortuna con lei c’è Gin, la sua migliore amica, che trova sempre il modo per farla ridere e sentire meno strana. Poi accade qualcosa di inspiegabile. Vera sa che non dovrebbe dare ascolto alla voce di Cè. Eppure, un giorno, decide di mandare tutto all’aria e di inseguire una coccinella dietro i cancelli di una clinica. Qui incontra Francesco: un ragazzo che sembra conoscerla più di chiunque altro. Forse è lui l’unico che può aiutarla a scoprire il segreto che la sua famiglia tiene nascosto da anni. Perché Francesco le insegna una cosa semplice, ma difficilissima da accettare: Vera non è pazza. È soltanto viva. Ed essere vivi, a volte, non è poi così diverso dall’essere pazzi.
In guerra e in amore – Ildefonso Falcones
Regno di Napoli, 1442. Arnau Estanyol, conte di Navarcles, compagno d’armi e di caccia del re, è tra i conquistatori di Napoli e tra i membri più in vista della corte che circonda il re aragonese Alfonso nella città ai piedi del Vesuvio. Nipote del bastaix che con il proprio sudore ha contribuito a innalzare la cattedrale barcellonese di Santa Maria del Mar, nello sfarzoso palazzo partenopeo che ha scelto come sua nuova casa Arnau ascolta con grande attenzione le parole di Sofia, vedova abilissima nel tessere le trame della politica e nel camminare sul filo sottile dei rapporti tra gli spagnoli e l’antica aristocrazia napoletana ostile agli invasori. Nelle ombre che il sole di Napoli non riesce a dissipare, però, il fratellastro di Arnau, Gaspar, ricco e subdolo, cerca in ogni modo di ostacolarlo. Intanto, anche a Barcellona le trame ostili contro la sua casata si infittiscono, e il nobile Arnau, affiancato dalle persone che più ama, dovrà fare ricorso a tutto il suo coraggio per impedirne la rovina…
Strani disegni – Uketsu
Cosa lega un blog le cui illustrazioni nascondono una scena spaventosa, lo scarabocchio di un bambino che contiene un oscuro messaggio e uno schizzo fatto dalla vittima di un omicidio nei suoi ultimi istanti di vita? Un romanzo con una trama inquietante, unica, dove solo una serie di immagini, da comporre e interpretare, permette di scoprire l’identità di un assassino. Tradotto in tutto il mondo, scritto da un autore che cela il proprio volto dietro una maschera bianca, “Strani disegni” ha rinnovato il crime contemporaneo e ridefinito i confini dell’inquietudine.
Il velo di Lucrezia – Carla Maria Russo
Firenze, 1464. La tela è avvolta in un panno candido fermato da una cordicella, la mano che la regge è malferma per l’emozione. Il momento che Filippo Lippi ha atteso e temuto è ormai giunto: il suo protettore Cosimo de’ Medici sta per vedere l’unica opera davvero perfetta che sia riuscito a creare nel corso della sua lunga carriera, l’unica da cui non vorrebbe mai separarsi. Custodite in quel quadro non ci sono solo la dedizione, le mani dure di fatica, l’incessante lotta contro l’imperfezione. C’è l’amore per Lucrezia, un amore scandaloso per tutti, per lui purissimo. C’è il patto fra loro, il dono reciproco: la bellezza in cambio della libertà. Orfano nato “diladdarno”, Filippo è cresciuto libero di sperimentare la vita e il talento. Sventato, donnaiolo esuberante, sciaguratamente poverissimo, per sfuggire alla miseria ha preso i voti incontrando proprio in monastero il suo destino: un abate illuminato che stero lo ha mandato a bottega da un noto pittore. Figlia di un tintore, Lucrezia è una ragazza del popolo che dietro al volto di madonna nasconde un cuore appassionato, un desiderio ribelle di esistere, di essere vista, di accendere la quiete intorno a sé, un’ambizione divorante che le mura del convento in cui vive vorante non riescono a contenere. L’amore tra la giovane e l’affermato artista, proibito in Cielo e in Terra, folgora le esistenze di entrambi e si eterna in un’opera che ancora oggi desta meraviglia.
Il pappagallo muto – Maurizio Di Giovanni
Al parco, seduti su una panchina vicino ai bambini che giocano, potrebbero sembrare due innocui vecchietti, Sara Morozzi e Andrea Catapano. Nessuno indovinerebbe che sono stati per anni i migliori agenti sulla piazza. A sorpresa, ora, i Servizi hanno di nuovo bisogno della donna invisibile e del cieco dalle straordinarie doti investigative. Si tratta di un’operazione in cui non possono usare mezzi tecnologici, solo l’intercettazione personale alla vecchia maniera, che i due maneggiano come nessun altro. Decidono di accettare: se hai fatto quel lavoro, ti resta nel sangue, non riesci a tirarti indietro nemmeno dopo anni. Ma Sara e Andrea capiscono presto di aver sbagliato a rimettersi in attività. L’incarico potrebbe portarli a rischiare grosso, stretti in un ingranaggio troppo più grande di loro. Per fortuna non è sola, Mora: Teresa è sul piede di guerra, e ci sono i fidatissimi Pardo e Viola, oltre al Bovaro del Bernese Boris, a vegliare sul suo destino incerto e su quello di Andrea, in un’indagine che rivelerà, una svolta dopo l’altra, un intricato groviglio di interessi segreti.
Tutta questa felicità – Roberto Emanuelli
Si può credere ancora nell’amore dopo che ci hanno fatto a pezzi il cuore? Gabriele ha quarant’anni, una figlia piccola di nome Alba e un lavoro da insegnante che ha sempre vissuto come una vocazione. Ora, dopo una parentesi in un liceo del centro che è coincisa con una relazione finita male, è tornato a insegnare nella periferia romana dove è nato e cresciuto, con un velo di malinconia e disincanto. La tormentata storia sentimentale, culminata con un tradimento, gli ha lasciato cicatrici profonde perché si tratta della madre di Alba. A Gabriele adesso resta una figlia da crescere da solo, un entusiasmo sbiadito per l’insegnamento e una sfiducia verso l’amore che gli impedisce di vivere a pieno nuove relazioni: come quella con Marta, cresciuta nel suo stesso quartiere e maestra di danza di Alba, per cui la bambina stravede. Noemi invece è una ventenne che nell’amore ancora ci crede. È nata nella parte Nord della città, un contesto tutt’altro che umile, anche se a tratti non c’è niente che la faccia sentire più a disagio di quell’ambiente: tra le asfissianti aspettative dei genitori, gli atteggiamenti giudicanti delle amiche e un fidanzato, Edoardo, che però a volte sembra riempirla di finte attenzioni senza mai comprenderla davvero. Per fortuna c’è Christian, il ragazzo di periferia con cui Noemi ha stretto un’amicizia segreta.